Scrisse Fedro…

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di Guido Di Stefano

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Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. Superior stabat lupus, longeque inferior agnus.
Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: “Cur, inquit,  turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?”
Laniger contra timens: “Qui possum, quaeso,  facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor.”
Repulsus ille veritatis viribus: “Ante hos sex menses male,  ait,  dixisti mihi”.
Respondit agnus: “Equidem natus non eram!”
“Pater, hercle, tuus ,  ille inquit,  male dixit mihi!”
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt
.”

Un lupo e un agnello erano giunti allo stesso ruscello spinti dalla sete. Il lupo stava più in alto e l’agnello lontano più in basso.
Allora il predone, stimolato dalle fauci insaziabili, addusse un pretesto per scatenare un litigio: “Perché,  dice, hai fatto diventare torbida l’acqua a me che sto bevendo?
E l’agnello timoroso di contro: “Come posso, domando,  fare quello di cui ti lamenti, o lupo? L’acqua scorre da te alle mie sorsate!”
Quello, respinto dalla forza della verità: “Sei mesi fa, aggiunge, hai parlato male di me!”
Risponde l’agnello: “Veramente allora non ero nato!”
“Per Ercole! Tuo padre, dice quello,  ha parlato male di me!”
E così  strazia (sbrana) l’accusato con ingiusta morte.
Questa favola è stata scritta per quegli uomini che sopraffanno gli innocenti con falsi pretesti”.

Andando allo spirito della favola riteniamo che possa affermarsi: “questa favola è stata scritta per quei prevaricatori che sopraffanno con infondate accuse i “non colpevoli” dei mali loro attribuiti”.  Teniamo presente che è sempre difficile ottenere la giusta attenzione quando si cerca di dimostrare la propria innocenza; e questo i lupi lo sanno anche perché nascondono le loro presunte prove e testimonianze o addirittura coprono (e giustificano) i veri colpevoli.

Sembra però che sia stata scritta invano: forse i nostri lupi bipedi non la condividono affatto o forse non hanno perso tempo a leggerla!

Gli ultimi cento anni di storia raccontano esaurientemente il ripetersi della favola di Fedro e le relative gesta dei lupi d’occidente, ben più numerosi e insaziabili di quelli d’oriente (spesso “educati” dai maestri d’occidente).

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Sorvoliamo  sulle “colpe” (raccontateci) dei cancellati imperi centrali e citiamo velocemente alcuni   “colpevoli per lupesca definizione”.

Noi vi sottoponiamo alcuni nomi, a nostro avviso,  oggetto (o meglio vittime) dei cacofonici cori polivocali e poliorchestrati  di  ululati (o si dovrebbe dire latrati) occidentali. Ecco a voi, in ordine “sparso”:  Vladimir Ilic Uianov (in “arte” Lenin), Iosif Vissarionovic  Dzugasvili (detto Giuseppe Stalin), Nikita Sergeevic Chruscev, Vladimir Vladimirovic Putin,  Mao Zedong, Nguyen Sinh Cung  (noto da noi come Ho Chi Minh), Fidel Alejandro Castro Ruz, Salvador Guillermo Allende Gossens,  Ṣaddam Ḥusayn  Abd al-Majid al-Tikriti,  Mu’ammar Muhammad Abu Minyar ‘Abd al-Salam al-Qadhdhafi (assassinato), Bashar Hafiz al Asad (e qui ci fermiamo) sono i nomi di uomini “liberi” che (in genere) si sono illusi di poter dialogare e “collaborare”  con i lupi d’occidente. No, i mainstream dei nostri regimi non lo raccontano: non cercavano e non cercano la guerra ma la collaborazione e il rispetto;  la controfferta è sempre la stessa e cioè la pretesa lupesca di accettazione della totale spoliazione  di ogni libertà e di ogni identità culturale-politica-economica-sociale-umana-autodeterminante …

Avete certamente letto le “frasi celebri” pronunciate da alcuni lupi dopo la morte di alcuni dei personaggi storici citati. Nell’universo del “yes” due personaggi che forse per gli altri non si sono scomposti la chioma o il farbe si sono praticamente elevati al rango del grande stratega Giulio Cesare o del grande giudice Salomone. Pensate un poco: “veni, vidi ed era morto”; “il mondo senza Saddam è migliore”. Per loro si potrebbe reiterare  l’ultima maledizione di Francesco Ferrucci “Maramaldo tu uccidi un uomo morto” .

D’altra parte dobbiamo ricordare le “destinazioni” delle produzioni belliche USA nella seconda guerra mondiale e la predilezione e il conforto offerto dagli stati “coloniali” ai dittatori della caratura di Fulgencio Batista y Zaldívar  e a quelli peggiori di lui.

Aggiungiamo ai nostri pensieri i tentativi per condizionare i referendum europei con minacce niente affatto velate e  “con tristo annunzio di futuro danno” (come le Arpie dantesche). E ora straparlano di cyber-interferenze elettorali: se le inventano proprio tutte per rigettare la volontà dei popoli. Caspita se sono possibili e imprevedibili le interferenze cibernetiche allora torniamo ai vecchi sistemi manuali-cartacei!

Di pensiero in pensiero approdiamo a una tragica e terrorizzante conclusione: i lupi, come i cani hanno “vita breve”  e quindi non possono concepire e portare avanti un progetto (devastante) di lunga durata, come è quello che il continuo divenire e i reiterati “scoppi” verbali denunciano e cioè il “bramato” nuovo ordine (unipolare) mondiale.  Possibile che “sic et simpliciter” detta bramosia sta contagiando (almeno in occidente) pressochè  tutte le istituzioni laiche, religiose, politiche,  culturali, umanitarie, finanziarie?

Chi c’è dietro i lupi, allora? Noi immaginiamo la presenza di demoniache creature (che chiameremo amebe) che nel caos stanno fagocitando tutto e tutti. Queste “amebe” rifuggono lo scontro (usano i lupi per gli scontri generatori di caos, tenebre, morte)  anche quando i loro estremi si toccano: esse fagocitano sempre tutto  (anche le loro simili) estendendo le loro masse (gelatinose) sì da soffocare ogni forma di vita libera e giusta. Non sono eterne (anche se si atteggiano a tali), né onnipotenti: male che vada alla fine  esse spariranno e resteranno pochi uomini liberi (non “intettati”) che erediteranno la terra e avranno vinto.

Magari spariranno o si miniaturizzeranno  (secondo natura) se tutti gli uomini liberi uniranno le loro forze per fare trionfare la luce, la verità, l’intelletto, l’amore,  la giustizia, quella con la “G” (maiuscola, non quella ipocrita e doppiopesista dei lupi (e loro mandanti) e dei loro strombazzanti aedi!

 

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